RADARTERAPIA

Principio
Radiazioni elettromagnetiche prodotte da uno speciale diodo, il magnetron, con produzione di calore endogeno. L'effetto benefico di tali radiazioni deriva dall'aumentata irrorazione sanguigna, dall'accelerazione dei fenomeni osmotici e dalla stimolazione degli algorecettori.
Il termine RADAR deriva dalla sigla inglese "Radio Detecting And Rading" ossia "rilevatore e localizzatore con onde radio", in quanto queste onde sono dello stesso ordine di lunghezza di quelle utilizzate negli apparecchi radar di rilevazione.

L'azione primaria della radarterapia è la produzione di calore. Il riscaldamento che si ottiene è maggiore a livello dei tessuti ad alto contenuto idrico, come i muscoli ed i tessuti periarticolari. Oltre all'effetto termico la radarterapia provoca un'elevata vasodilatazione, che è indipendente dalla produzione di calore, che permane per circa 20 minuti dopo il trattamento ed interessa esclusivamente i capillari e le arterie pre-capillari, favorendo i processi metabolici.
La radarterapia, quindi, consiste nell'irradiare parti del corpo con onde elettromagnetiche delle lunghezza di 12.5(microonde).
Le microonde hanno la capacità di penetrare nell'organismo ad una profondità maggiore di quella raggiunta dagli infrarossi.
Come confermato dalla ricerca medica, il calore endogeno prodotto dalla radarterapia è uno dei migliori effetti terapeutici per la cura di malattie reumatiche e patologie infiammatorie articolari e muscolari.

L'iperemia attiva della parte del corpo esposta a radaterapia testimonia:
- accelerazione facilitata dei cataboliti
- analgesia
- modificazione del potenziale della membrana
- spasmolisi
- incremento della frazione leucocitaria
- stimolazione della fagocitosi cellulare.

Indicazioni principali:
- Mialgie
- Torcicollo reumatico
- Nevralgie
- Osteite
- Contusioni
- Artrosi
- Forme dolorose

Controindicazioni principali:
- Metalli in situ
- Metastasi
- Tessuti edematosi
- Applicazioni recenti di radioterapia
- Artriti
- Trombosi
- Gravidanza
- Emofilia
- Dermatiti acute
- Tubercolosi ossea
- Arteriopatie periferiche
- Cardiopatie
- Stati flogistici acuti
- Vasculopatie ipertensive